Nuova Riveduta:

2Re 18:37

Allora Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.

C.E.I.:

2Re 18:37

Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.

Nuova Diodati:

2Re 18:37

Allora Eliakim figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.

Riveduta 2020:

2Re 18:37

Allora Eliachim, figlio di Chilchia, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Ioa, figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.

La Parola è Vita:

2Re 18:37

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La Parola è Vita
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Riveduta:

2Re 18:37

Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figliuolo d'Asaf, l'archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshaké.

Ricciotti:

2Re 18:37

Allora Eliacim figlio di Elcia, maggiordomo, e lo scriba Sobna e Joae figlio di Asaf, il cronista, vennero da Ezechia colle vesti lacerate per riferirgli le parole di Rabsace.

Tintori:

2Re 18:37

Il maggiordomo Eliacim figlio d'Elcia, il segretario Sobna e l'archivista Ioahe figlio di Asaf, tornarono da Ezechia colle vesti stracciate a riferire le parole del Rabsace.

Martini:

2Re 18:37

Ed Eliacim figliuolo di Helcia, maggiordomo, e Sobna dottor della legge, e Joahe figliuolo di Asaph, segretario, tornarono ad Ezechia, stracciate le loro vesti, e riferirono a lui le parole di Rabsace.

Diodati:

2Re 18:37

Ed Eliachim, figliuolo di Hilchia, mastro del palazzo, e Sebna, segretario, e Ioa, figliuolo di Asaf, cancelliere, vennero al re Ezechia co' vestimenti stracciati, e gli rapportarono le parole di Rab-sache.

Commentario abbreviato:

2Re 18:37

17 Versetti 17-37

Rabsaché cerca di convincere i Giudei che non è servito a nulla resistere. Qual è la fiducia in cui confidi? Sarebbe bene che i peccatori si sottomettessero alla forza di questo argomento, nel cercare la pace con Dio. È quindi nostra saggezza cedere a lui, perché è vano contendere con lui: qual è la fiducia in cui confidano coloro che si oppongono a lui? C'è molta arte in questo discorso di Rabsaché, ma anche molta superbia, malizia, falsità e blasfemia. I nobili di Ezechia tacquero. C'è un tempo per tacere e un tempo per parlare; e ci sono persone a cui offrire qualcosa di religioso o razionale è come gettare perle davanti ai porci. Il loro silenzio rese Rabsaché ancora più orgoglioso e sicuro. Spesso è meglio lasciare queste persone a inveire e a bestemmiare; una decisa espressione di ripugnanza è la migliore testimonianza contro di loro. La questione deve essere lasciata al Signore, che ha tutti i cuori nelle sue mani, affidandoci a lui in umile sottomissione, speranza fiduciosa e fervente preghiera.

Riferimenti incrociati:

2Re 18:37

2Re 5:7; 22:11,19; Ge 37:29,34; Giob 1:20; Is 33:7; 36:21,22; Ger 36:24; Mat 26:65

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